Il lutto equivale alla perdita non solo fisica ma anche psicologica di qualcuno o qualcosa dalla nostra vita. Esso rappresenta non solo la perdita di un caro da questa vita terrena, ma anche la separazione da un amico/a, marito/moglie, fidanzato/a compagno/a dalla nostra esistenza. Si potrebbe definire lutto anche la perdita di una “parte di noi” che avevamo donato all’altro, senza la quale dobbiamo convivere. Tutte queste “perdite”, in qualche modo, segnano le nostre vite, poiché coloro dai quali ci siamo separati facevano parte della nostra quotidianità ed erano affetti molto importanti per ciascuno. Come si elabora il lutto? Con il tempo e con l’accettazione: quella persona non è più con noi ma possiamo “ritrovarla” nei ricordi.

La depressione rappresenta uno stato duraturo nel tempo, connotato da un periodo interminabile di tristezza. Essa rappresenta una condizione che ci porta a lasciarci andare e a non riuscire a ribellarci a noi stessi. 

Il motivo di questo parallelismo riguarda la netta differenza che staziona tra i due stati. Il lutto è doloroso, ma il più delle volte è passeggero; ciò perché siamo consapevoli per “chi piangiamo”. Dunque, una volta elaborato e accettato, si riesce ad andare avanti e a superare quella sensazione di malessere per la perdita subita. La depressione, invece, è una condizione più grave, anche in merito al tempo poiché, molto spesso, non riconoscendo la situazione in cui si vive è difficile riuscire a uscirne da soli senza avvalersi di un supporto specifico.