PRESSIONI SOCIALI E FAMILIARI SUL RUOLO DELLA DONNA

“libera di essere chi vuoi essere”

Nonostante l’emancipazione in materia di diritti della donna, le aspettative e i pregiudizi culturali abbinati al ruolo della donna sono ancora tanti, molti dei quali interiorizzati e validati dalle donne stesse, che non di rado si autocriticano severamente quando non riescono a far tutto quello che da loro si vorrebbe e ci si aspetterebbe.
Dopo essere state considerate per anni il sesso debole, ad oggi la percezione sociale della donna sembra essersi ribaltata verso un ideale di donna tutto fare, che assolve a tutti i doveri e che di conseguenza mette sé stessa dopo tutto.

Ciò che ci si aspetta da una donna, generalmente, è che questa sia una brava moglie e una brava madre, dedita alla famiglia, ma contemporaneamente anche lavoratrice e donna in carriera. Sembra che la responsabilità di ciò che non funziona nell’organizzazione familiare sia attribuita prevalentemente alla donna e che, contemporaneamente, dinanzi alle difficoltà economiche le venga facilmente fatto pensare la mancanza di un proprio contributo. A lei, quindi, tocca imparare l’arte del conciliare ed incastrare tutto, sapendo mettere da parte la stanchezza ed i propri bisogni.

Ruoli sociali prestabiliti e sempre più complessi, stanno legando la donna dentro una serie di doveri e di responsabilità che rischiano di farle perdere di vista la possibilità di scegliere ciò che desidera e ciò che è bene per la sua vera essenza.
La teoria del ruolo sociale, proposta da Eagly e Wood (2011), afferma che i differenti ruoli sociali, svolti da uomini e donne, si strutturano in base alle differenti credenze che le persone hanno relativamente alle caratteristiche maschili e femminili di personalità. Ciò che comunemente ci si aspetta è che la donna sia fedele, rispettosa, paziente, comprensiva, materna, eclettica e sacrificante; così da rendere felice chiunque la circondi, ma probabilmente, un po’ meno sé stessa.

Ad oggi, di fatto la donna può svolgere tutti i ruoli, compresi quelli che tradizionalmente si consideravano maschili, ma questo comporta molto spesso il doversi trovare di fronte al bivio tanto temuto: famiglia – lavoro, che, ancora oggi, grava sulla donna più che sull’uomo, e che la travolge in un vortice di dubbi e insicurezze.
Ciò che le donne dovrebbero fare, è semplicemente ciò che vorrebbero fare, indipendentemente dai pensieri, suggerimenti altrui, e dalle regole sociali.

La donna non è nata per soddisfare aspettative o bisogni degli altri, fuorché quelli di sé stessa; per cui ogni donna dovrebbe sentirsi libera di scegliere per sé ciò che meglio crede, di prendere scelte diverse rispetto a quelle che ci si aspetta debba prendere di default. La donna è libera di vivere con dignità dentro tutti quei ruoli che sente adatti a sé e di non vivere quelli che non sente aderenti a sé.

Ogni donna dovrebbe sentirsi libera di creare un disegno della propria persona non legato ad un modello precostruito e approvato di donna. È solo attraverso questa costruzione di sé che la donna può prendere le distanze da ciò che le viene sottilmente imposto ed acquisire il piacere e la consapevolezza del suo esistere.

A cura della Dott.ssa Aurora Affatato

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